Web all'amatriciana

Ricette utili di vita...e anche di cucina

  aug.

Indice:

- Anguilla alla martana

- Aglio per le punture

- Non aprite quella posta!

- Digestione al bicarbonato

- Il freddo che guarisce

- Roba da storcere il naso

-  Acqua liscia, gasata o di rubinetto?

- Denti sani

- Via gli occhiali

- L'importanza di dormire bene

- Nosce te ipsum e sconfiggi il vizio

- Penne all'amatriciana
- Caffè al peperoncino

- Sblocca lo zip

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Via gli occhiali

occhiali

 

All'età di tredici anni, in seguito a un abbassamento della vista,  mi fu ordinata una correzione con  lenti. Anche se avrei dovuto portarli soltanto per leggere, rifiutavo comunque di rassegnarmi alla dipendenza dagli occhiali. Volevo capire, sapere se era possibile guarire. Tutti mi dicevano che dalla miopia non si torna indietro, avrei dovuto rassegnarmi piuttosto a un progressivo peggioramento della vista. Ma al Centro di Lettura trovai un libro che spazzò via ogni luogo comune in proposito: "NON PIU' OCCHIALI" del dottor William H. Bates, edizioni Richter. Una voce rivoluzionaria in campo oculistico. Gli occhiali, secondo il dottor Bates compensano il vizio di rifrazione dell'occhio, come una gruccia  consente a uno zoppo di camminare. Ma nello stesso tempo i muscoli dell'occhio, come quelli delle gambe, se aiutati artificialmente senza un adeguato esercizio, con l'andar del tempo si atrofizzano. Nell'arco della nostra vita, ma anche della nostra giornata, possiamo accusare disturbi alla vista dovuti a un particolare stato d'animo, allo stress, a una cattiva condizione fisica ecc. Dobbiamo sapere che ogni disturbo è provvisorio. Diventa definitivo soltanto se si finisce schiavi di quelle grucce ottiche chiamate occhiali. Io sono riuscito a farne a meno e dopo mezzo secolo ci vedo ancora benissimo! Ho letto altri libri sull'argomento, messo insieme altre nozioni. Devo dire di non aver mai praticato esercizi con assiduità, ma è bastato aver compreso il corretto modo di usare la vista, sapendo che ogni vizio di rifrazione (miopia, presbiopia, astigmatismo, ipermetropia e persino strabismo) non è mai irreversibile.

Ecco alcuni esercizi che consiglio come prevenzione e cura dei difetti visivi:

 

1) IL PALMING. Siediti,  appoggia i gomiti sul tavolo, chiudi gli occhi e coprili con i palmi delle mani tenute a coppa per non sfiorare i globi oculari. Pensa a qualcosa di nero come l'inchiostro di china. Immagina il buio più nero che puoi, ma non te ne fare una colpa se non ci riesci alle prime sedute. All'inizio potrai vedere chiazze qua e là, puntini, scintille. (A proposito, William Bates ha anche sfatato la credenza, secondo cui le macchie fluttuanti  siano dovute a una degenerazione della cornea o ad altra deficienza fisica. Mentre sono soltanto il sintomo di uno stress visivo, che scompare insieme alle macchie dopo un buon esercizio di rilassamento, come il palming). Quando il nero apparirà omogeneo, senza sfarfallii, allora la tua vista sarà tornata alla normalità. Io immagino di entrare in una grotta. buia. La zona più nera la vedo al centro. La sfumatura del buio attorno al centro è dovuta all'alone prodotto dalla luce proveniente dall'esterno, dietro le mie spalle. Mi inoltro sempre più a fondo fino a immergermi nell'oscurità più intensa e vedere il nero assoluto. Allora raggiungo il necessario rilassamento.

2) LA LETTURA, se viene esercitata con naturalezza,  può essere benefica per l'occhio come il trekking per le gambe. Leggere con la luce fioca equivale a marciare in salita, rafforza i muscoli, purché non si ecceda. Mai strizzare gli occhi per mettere a fuoco un oggetto o uno scritto. Per vederci meglio non occorre aguzzare, ma rilassare lo sguardo.  Quando si avverte disagio o stanchezza, chiudere per qualche secondo gli occhi o  fare il palming.

3) LUBRIFICAZIONE. L'occhio ha bisogno di essere lubrificato continuamente. Le palpebre, oltre a fungere da tendine, servono anche per pompare le lacrime e irrorare l'occhio. Ogni batter di ciglio equivale a una pompata. E' utile staccarsi ogni tanto dalla lettura, dal monitor o dal video, per azionare questa pompa, sbattendo per qualche secondo le ciglia.

4) ACCOMODAMENTO VISIVO. Un utilissimo esercizio che si può fare in ogni momento della giornata è quello di posare lo sguardo su un oggetto o una scritta lontani, per riposizionarlo immediatamente dopo su un oggetto o una scritta più vicini possibile. Questo esercizio serve a  mantenere efficiente l'accomodamento visivo e correggerne i vizi. E' perfettamente inutile farlo con gli occhiali.

Altro esercizio utilissimo:

Se sei Miope allenati a leggere le frasi in corpo 6 qua sotto alla minima distanza possibile dagli occhi, partendo da 15  cm

Se sei presbite allenati a leggerlo più lontano possibile, partendo da 30 cm:

(Clicca sopra al testo, se vuoi stamparlo per una lettura più comoda)

 

 

1) IL PALMING. Siediti,  appoggia i gomiti sul tavolo, chiudi gli occhi e coprili con i palmi delle mani tenute a coppa per non sfiorare i globi oculari. Pensa a qualcosa di nero come l'inchiostro di china. Immagina il buio più nero che puoi, ma non te ne fare una colpa se non ci riesci alle prime sedute. All'inizio potrai vedere chiazze qua e là, puntini, scintille. (A proposito, William Bates ha anche sfatato la credenza, secondo cui le macchie fluttuanti  siano dovute a una degenerazione della cornea o ad altra deficienza fisica. Mentre sono soltanto il sintomo di uno stress visivo, che scompare insieme alle macchie dopo un buon esercizio di rilassamento, come il palming). Quando il nero apparirà omogeneo, senza sfarfallii, allora la tua vista sarà tornata alla normalità. Io immagino di entrare in una grotta. buia. La zona più nera la vedo al centro. La sfumatura del buio attorno al centro è dovuta all'alone prodotto dalla luce proveniente dall'esterno, dietro le mie spalle. Mi inoltro sempre più a fondo fino a immergermi nell'oscurità più intensa e vedere il nero assoluto. Allora raggiungo il necessario rilassamento.

2) LA LETTURA, se viene esercitata con naturalezza,  può essere benefica per l'occhio come il trekking per le gambe. Leggere con la luce fioca equivale a marciare in salita, rafforza i muscoli, purché non si ecceda. Mai strizzare gli occhi per mettere a fuoco un oggetto o uno scritto. Per vederci meglio non occorre aguzzare, ma rilassare lo sguardo.  Quando si avverte disagio o stanchezza, chiudere per qualche secondo gli occhi o  fare il palming.

 

 

 

5) MOBILITA'. Scegli un oggetto da osservare (Può essere anche una grande lettera dell'alfabeto). Sposta lo sguardo con rapidità da un angolo all'altro, sopra, sotto, destra sinistra, metti a fuoco tutti i particolari, come per fare un riassunto di tutto ciò che contiene quell'oggetto. Questo esercizio serve ad abituare gli occhi alla mobilità, che è essenziale per una buona vista.

6) OSCILLAZIONE. In piedi, di fronte a una parete con le gambe leggermente divaricate, le spalle rilassate verso il basso, come se tutto il corpo pendesse giù dalla testa appesa a un punto in alto. Solleva leggermente il tallone sinistro girando spalle, testa e occhi,  insieme al tronco, verso destra, fino a trovarti con la linea delle spalle ad angolo retto rispetto alla parete. Tornato nella posizione iniziale, solleva il tallone destro e compi lo stesso movimento verso sinistra. Durante la rotazione del corpo lasciare che le immagini attorno scorrano libere, senza cercare di focalizzare alcun oggetto in particolare. Questo esercizio, praticato 50 volte alla sera prima di coricarsi e al risveglio del mattino, serve a diminuire la tensione degli occhi durante il sonno. Per chi non lo sapesse, gli occhi sono più tesi nel sonno che da svegli.

Altro esercizio di oscillazione può essere praticato quando si vuole. Con naturalezza guardare in avanti: a) alzando lentamente la testa, portare  lo sguardo più in alto possibile: b) chinando lentamente la testa, portare  lo sguardo tutto giù in basso; c) girare lentamente la testa e lo sguardo più a sinistra possibile; d) girare lentamente la testa e lo sguardo più a destra possibile. Eseguire più volte questo esercizio. Poi, con la testa immobile, roteare gli occhi e lo sguardo in un completo cerchio, da destra verso sinistra, per quattro-cinque volte. Stessa cosa da sinistra verso destra.

Altro esercizio ancora, consiste nel fissare un oggetto distante, stando in piedi come detto prima. Sollevando alternativamente il tallone sinistro a quello destro, dondolare lentamente tutto il corpo a destra e a sinistra, mantenendo lo sguardo con naturalezza sull'oggetto.

8) MEMORIA e IMMAGINAZIONE. Osserva attentamente il puntino al centro del riquadro:

 

    

 

 

 

 

                                     

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Memorizzalo e immagina di vederlo ad occhi chiusi. Immagina poi di vederlo ad occhi aperti, tenendo sempre mente e muscoli rilassati. Cerca di vederlo accanto o sovrapposto a una scritta che non riesci a focalizzare. Se vedrai il puntino, potrai anche leggere la scritta. Se immagini di vedere il puntino nel momento in cui non riesci a ricordare un fatto, un nome o una frase, all'improvviso ti tornerà a mente ciò che volevi ricordare. Infatti un ricordo facile produce il rilassamento necessario per far riaffiorare i ricordi meno disponibili al momento. Ciò a conferma di quanto siano legati fra loro vista e mente. Migliorando l'una migliora l'altra e viceversa.

Consiglio comunque di procurarsi una copia del libro di William Bates o di altro testo che si rifà alle esperienze di quell'oculista rivoluzionario.

Cercare su Internet. Ma il testo integrale, originale o tradotto, è introvabile nelle librerie. Si può leggere soltanto in alcune biblioteche nazionali, come quella di Firenze e di Napoli.
 

Aug

PS: Il 25 agosto 2011 ho subito un brutto trauma agli occhi: la corda elastica (10 metri di lunghezza) usata per la copertura della barca mi sfuggiva di mano, schizzava via da prua a poppa e andava a colpire gli occhi aperti, provocando abrasioni a entrambe le cornee. Dagli esami effettuati dopo la guarigione risulta un "Quadro compatibile con astigmatismo contro regola in Occhio Destro e ad asse obliquo in Occhio Sinistro". Ho quindi ripreso a studiare il libro di W. H. Bates. Non dispero di recuperare una vista sufficiente per riprendere a leggere come prima.

 

 

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Aloe amica


18/settembre 2014

 aloe

 

 La migliore crema per mantenere sana e idratata la pelle è quella di aloe gel al 100%. Ne ho sperimentato gli effetti sul palmo della mia mano destra, dove nel 1970 subii un trapianto di pelle, in seguito a una profonda bruciatura elettrica. La pelle trapiantata fu prelevata dalla pancia, molto più delicata di quella palmare e ho sempre dovuto fare attenzione a non logorarla con sfregamenti eccessivi. Ma con il tempo, specialmente d'inverno, si restringeva, mi prudeva e con gli anni sembrava disseccarsi, tanto da farmi temere l'eventualità di un intervento riparatorio. Quando ho iniziato a usare il gel di aloe (una crema gel al 100% di aloe vera) per idratare viso e collo, ho notato che la prima pelle a beneficiarne è stata proprio quella del palmo della mano, che, un massaggio dopo l'altro, ha ripreso la sua elasticità e il suo aspetto originale. La lettura di un libro sui molteplici benefici dell'aloe (per guarire le ferite, per le scottature. per alleviare il prurito da punture di insetti, per curare le infezioni orali e persino i tumori) dava conferma a quanto appreso nei miei viaggi in Brasile, dove il gel di aloe viene usato come medicamento. Ho comprato poi una pianta di aloe vera.  Da qualche mese ne taglio una fettina alla sera prima di coricarmi e la strofino sulle imperfezioni della pelle delle mani e del volto. Incredibile! non solo stanno sparendo o attenuandosi tutte le macchie della pelle, ma anche le neoformazioni, come quella che ho avuto per più di vent'anni sul labbro superiore. Una escrescenza antiestetica e fastidiosa, che temevo di ferire con il rasoio. Uno di questi giorni, guardandomi allo specchio, mi sono accorto che non c'era più. Sparita!
Adesso applico la crema di aloe anche sui capelli, dopo la doccia (funziona meglio di qualsiasi balsamo e rimedio anticalvizie). E sono convinto che non siano state ancora esplorate tutte le qualità curative di questa pianta, nostra amica.
Aug

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Foruncoli?

I foruncoli sono infiammazioni dei follicoli cutanei che deturpano il volto. Non possono essere eliminati con la rapidità che si vorrebbe: spremendoli prima che siano maturi o con pomate antibiotiche. Per esperienza, la migliore soluzione per non farli aumentare e farli asciugare nella maniera più rapida, indolore e non invasiva è quella di coprirli con un leggero strato di SAPONE di MARSIGLIA.

Lavare la parte infetta con sapone allo ZOLFO e successivamente bagnare con poca acqua il SAPONE di MARSIGLIA. Strofinare la parte bagnata con un dito fino a produrre una bianca schiuma. Con lo stesso dito poggiare la schiuma sul foruncolo, coprendo tutta la parte arrossata. Questa operazione va fatta preferibilmente alla sera, prima di coricarsi, ma va bene anche in qualsiasi ora della giornata, magari applicando uno strato di schiuma più sottile. Disseccandosi, la schiuma di sapone restringe e prosciuga il foruncolo e nello stesso tempo, se applicata leggermente, una volta secca, ha l'effetto di mimetizzare il foruncolo stesso, come un fondo tinta (più igienico del fondo tinta).

Aug

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Facciamoci caso

E' una banalità ricordare che "il mattino ha l'oro in bocca", che "chi bene incomincia è a metà dell'opera" ecc... Eppure nella saggezza dei proverbi c'è sempre qualcosa di molto realistico. Che le prime ore dopo il risveglio abbiano la forza di condizionare il resto della giornata lo dimostra una semplice constatazione. La prima canzone che ascoltiamo alla radio prima di uscire di casa o in macchina mentre ci rechiamo al lavoro, ci ronzerà in testa tutto il giorno e magari ci sorprendiamo a canticchiarla, così, senza sapere perché. Se i nostri primi pensieri del mattino sono rivolti a qualcosa di negativo, come un cattivo affare o come uno sgarbo ricevuto, se ci alziamo insomma con il piede sbagliato, ci troveremo ad affrontare ogni nostro impegno con pessimismo e di cattivo umore, per accorgerci poi nel corso della giornata, di aver caricato certi fatti di una eccessiva importanza.

Un antidoto c'è, per vivere meglio ed è più semplice di quanto non si possa credere.

Iniziamo la giornata senza distrazioni. Evitiamo di fare tutto meccanicamente, facciamoci caso a quello che facciamo e a quello che c'è attorno. Facciamoci caso all'acqua del rubinetto che scorre e ci bagna le mani e la faccia. Assaporiamo la sensazione di bocca pulita lavandoci i denti. Proviamo a stringere fra le mani la tazzina del caffè, per sentirne il caldo confortante, ascoltiamo il tintinnio del cucchiaino e non tracanniamo il caffé come se fosse una medicina, ma sorseggiamolo assaporandone l'aroma.

Muoviamoci pure in fretta, ma non andiamo con la mente oltre alla realtà che ci si presenta innanzi. La fretta non ci impedisce di renderci consapevoli dei colori attorno a noi. Non oscuriamo il film della vita che si svolge sotto i nostri occhi, pensando ad altro.

"Un bel mattino, una brutta barba, una buona lama, un bel sorriso per tutta la giornata" diceva all'altoparlante un venditore  di lamette, tanti anni fa. Non si rendeva conto che a modo suo diceva una sacrosanta verità: l'esito della giornata dipende molto dal mattino.

Aug

 

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Anguilla alla martana

Per chi non lo sapesse, le migliori anguille sul mercato (per chi ha la fortuna di trovarle) sono quelle provenienti da Marta (VT). La ragione è semplice. Marta è una località situata sulla sponda meridionale del lago di Bolsena, uno dei più puliti d'Italia, dove nasce il fiume Marta, estuario che percorre 40 chilometri di Maremma, per tuffarsi nel Tirreno a Tarquinia. Il Marta è la via percorsa dalle anguille per raggiungere  il mare e proseguire fino al mar dei Sargassi, dove vanno a riprodursi. Le larve ritornano poi nelle limpide acque di quel lago, dove viene praticata la pesca delle anguille fin dal tempo degli Etruschi. La pesca avviene nei mesi di luglio-agosto con le "filare" (lunghi fili con appesi gamberetti come esca), quando le anguille sono ancora piccole. Vengono buttate in casse di quercia forate, immerse nell'acqua corrente e prelevate quando raggiungono dimensioni più grandi. I migliori capitoni che si trovano sul mercato milanese provengono proprio da Marta.

Occorrono pochissimi ingredienti: Sale, pepe e foglie di alloro.

Si incide l'anguilla (o capitone) lungo tutta la pancia, per pulirla e poi per spruzzarci dentro sale e pepe. Quindi tutto il corpo viene avvolto con foglie di alloro, tenute ferme da un filo di cotone (quello per cucire).

Si infilza l'anguilla così preparata nello spiedo e si fa cuocere al fuoco di brace (non molto forte e senza fiamma).

Piatto semplice, dall'odore e dal sapore inconfondibile.

Aug

 

 

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Aglio per le punture

 

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Siete stai punti da un'ape, una vespa o da una zanzara? Tagliate uno spicchio d'aglio a metà e strofinate molto leggermente la parte umida sulla puntura. Di solito basta questo provvedimento a bloccare la reazione allergica all'anticoagulante iniettato dall'insetto. Ve lo dice uno provatamente allergico alle punture di vespa ( fui ricoverato in una clinica di Francoforte, in preda allo shock anafilattico procuratomi dalla puntura di una vespa in campeggio). Giorni fa sono stato punto da un'ape ed è stato sufficiente strofinarci sopra dell'aglio, cosa che faccio ormai ogni volta che mi punge una zanzara. Oggi, 30 luglio 2009, ho ascoltato in un canale RAI i consigli di un "esperto" per chi è allergico alle punture di zanzara. Come rimedio propinava una crema cortisonica o antibiotica. Passi per la crema al cortisone, ma per quella con antibiotico mi sento proprio di dare l'insufficienza professionale al Cerusico televisivo.

Aug


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Non aprite quella posta!

Quanta spazzatura c'è fra la posta che ricevete per E mail!e quante insidie! Tramite la vostra casella di posta elettronica può entrare di tutto, perché c'è chi riesce a monitorare la vostra età, i vostri gusti, le vostre spese e muore dalla voglia di mettere le mani sui vostri conti correnti, magari impossessandosi dei dati delle vostre carte di credito. Nessun antivirus può risultare sicuro al 100% se non siete voi stessi a fare attenzione quando aprite la posta e dove cliccate con il mouse.

Comportatevi come ci si comporta con gli estranei che bussano alla porta: Se si annunciano a nome di operatori telefonici, bancari, postali, del gas o dell'energia elettrica senza essere stati annunciati con qualche giorno di anticipo, come i lettori di contatori, non aprite assolutamente la porta. Se  ingenuamente avete aperto la porta e vi chiedono di visionare una bolletta di pagamento, richiudete immediatamente e girate la chiave.

Con Internet siate ugualmente prudenti. Ma con gli avvoltoi che girano attorno ai vostri computer mascherati da Banche, Banco Posta, Agenzie di lavoro, Partner ecc., con chi vi offre sesso, giochi o Viagra, bisogna sapere che la prudenza non è mai troppa.

Se usate Outlook Express, ecco cosa vi consiglio di fare, per tenere fuori dalla porta gli indesiderati:

Per prima cosa aprite Visualizzazione, andate su Layout, controllate che nel Riquadro di Anteprima non sia smarcata [v] la voce "Visualizzazione riquadro di anteprima". Se lo è, togliete la smarcatura [ ]. Così quando vi arriverà la posta, appariranno soltanto i titoli delle mail in arrivo, che potrete decidere voi se leggere o meno.

Adesso potete scegliere da chi non volete più essere importunati (senza farglielo sapere):

1) Andate con il tasto destro del mouse sul mittente indesiderato, elencato fra le mail in arrivo.

2) Nella finestra a tendina che si apre fate clic sulla voce Proprietà, quindi andate su Dettagli e nella finestra che appare selezionare e copiare il primo indirizzo che appare in alto, dopo la voce "Return path:"

3) Chiudete questa finestra con Annulla, poi aprite Strumenti e andate su Regole messaggi.

4) Cliccate su Elenco Mittenti Bloccati.

5) Nelle finestra che si apre fate clic su Aggiungi.

6) Nel campo del modulo che appare incollate l'indirizzo mail prima copiato.

7) Smarcate la voce "Messaggi di posta e new", quindi OK, OK.

In questo modo avete chiuso fuori dalla porta gli ospiti sospetti o da voi indesiderati.

Adesso vi conviene eliminare la posta indesiderata sia dalla cartella Posta in Arrivo che da quella della Posta Eliminata.

Aug


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Digestione al bicarbonato

Quando ci addormentiamo dopo un lauto pasto, può capitare di svegliarci all'improvviso con la sgradevole sensazione di acidità, pesantezza e gonfiore di stomaco. La stessa sensazione si prova quando il mangiare è stato accompagnato da abbondanti bevute (peggio se di acqua minerale o di rubinetto). La cosa più sbagliata che possiamo fare è quella di rispondere alla sete che accompagna il risveglio, con una bevuta d'acqua. Gli spot pubblicitari abbondano di suggerimenti (pillole o acque minerali miracolose). Alla larga da certi consigli. Il rimedio più efficace è il bicarbonato di sodio. C'è chi consiglia di scioglierlo in una spremuta di agrume. Se si adotta questo rimedio è da privilegiare il limone. Mai comunque sciogliere il bicarbonato nell'acqua, farebbe aumentare il gonfiore e la spiacevole punta di dolore alla bocca dello stomaco. Ma io conosco un rimedio più efficace in assoluto. Posso dichiararlo con cognizione di causa, perché l'ho sperimentato varie volte dopo i miei disordini alimentari. Si versa nel bicchiere un dito di vino (bianco o rosso che sia, ma non frizzante), si aggiunge mezzo cucchiaino di bicarbonato, mescolando rapidamente finché il vino non si trasformi tutto in schiuma. Berlo prima che riassuma l'aspetto liquido. E' il rimedio di mio nonno, che usava annaffiare troppo i suoi pasti. Ha sempre funzionato.

Aug

 

  


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Il freddo che guarisce

Quando prendiamo una botta, a meno che non sia una di quelle botte da pronto soccorso, abbiamo tutti a disposizione una medicina di pronto intervento: l'acqua fredda e, meglio ancora, il ghiaccio. Ma non sempre ce ne ricordiamo, perché nella società dei consumi ciò che costa poco o niente viene di solito considerato poco o niente. Ammettiamo di camminare scalzi e di urtare violentemente con il mignolo del piede destro contro lo spigolo della porta. Dopo qualche esclamazione irripetibile, cerchiamo il Lasunil o altra pomata miracolosa e se non troviamo niente aspettiamo doloranti, ma con pazienza, che il tempo faccia il suo corso e il dolore passi. Salvo sottoporsi a visita medica all'indomani. Eppure basterebbe mettere subito il dito sotto il rubinetto dell'acqua fredda o applicare del ghiaccio. Venti minuti di freddo, venti minuti di temperatura ambiente e così via. Se non ci sono fratture, il dolore passerà e si eviterà di risvegliarci al mattino zoppicanti. Ma anche se il dito fosse fratturato, quel primo trattamento con il freddo ci consentirà di recarci dal medico avendo già ridotto al minimo le conseguenze della botta. Si può dire la stessa cosa per una botta in testa, a un gomito, alla spalla, al ginocchio ecc. E anche nel caso di piccole ustioni, che potrebbero guarire con il solo trattamento all'acqua fredda, ma che potrebbero (tutte) degenerare in ulcere, nell'attesa delle prime cure mediche.

Se si tratta dell'infiammazione traumatica di un tendine o di un muscolo, la farmacologia ci propone una miriade di prodotti (quasi tutti costosi) dal Muscoril all'Artosilene, dal Voltaren all'Orudis, dal Celebrex al Nimesulide, dai cerotti ai cortisonidi. L'Aspirina viene prescritta sempre meno, con la scusa che fa male allo stomaco, ma non esiste antinfiammatorio senza effetti collaterali. Tutti i FANS (farmaci antinfiammatori) peggiorano le gastriti e le ulcere e le insufficienze cardiache. L'Aspirina almeno non fa male al cuore, ma costa troppo poco. Per i traumi tendinei o muscolari non esiste comunque miglior antinfiammatorio del ghiaccio, applicato sulla parte dolorante a intervalli di 20 minuti. I suoi benefici sono immediati e non ha effetti collaterali. Fidatevi, io di botte (traumi) ne ho prese tante nella vita. Sono guarito meglio o subito soltanto quando mi sono ricordato del ghiaccio.

Aug

 


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Roba da storcere il naso

Durante il sonno tendiamo a respirare principalmente con il naso. Se il naso è otturato respiriamo male e una cattiva respirazione impedisce, fra l’altro, il corretto flusso sanguigno al nostro cervello. Al mattino ci svegliamo intronati e allo specchio ci vediamo pallidi in volto. Generalmente siamo portati a sottovalutare questo fatto e sbagliamo, perché da una giusta irrorazione sanguigna dipende la vita delle nostre cellule cerebrali. Perdita di memoria e invecchiamento precoce sono le estreme conseguenze.

Se l’otturamento nasale dipende soltanto dal muco di un raffreddore e non da particolari patologie, viene prescritta dai medici una soluzione da instillare nelle narici. Ho usato anch’io questo liquido benefico, ma ho scoperto che si può ottenere lo stesso risultato (e forse anche meglio) con una soluzione fai-da-te. Nei minuscoli (ma costosi) contenitori di questo liquido  si può leggerne la composizione: “acqua e cloruro di sodio”. Il cloruro di sodio non è altro che il comunissimo sale da cucina, costa poco e lo abbiamo sempre a disposizione, senza doverci recare in farmacia. Io lo adopero nel modo seguente: Verso in mezzo bicchiere d’acqua un pizzico di sale fino (usando i bicchieri di carta si evita di schifare chi ci osserva), lo faccio sciogliere mescolandolo e poi aspiro l’acqua, così leggermente salata, dalle narici. Una narice per volta mentre tengo chiusa l’altra premendo sul naso con un dito. Tiro indietro la testa e pratico un leggero massaggio stringendo le narici con due dita, per distribuire meglio la soluzione e poi libero il naso sotto l’acqua corrente del rubinetto. Alla notte dormo meglio e al mattino mi sveglio riposato.

Provare non costa niente e poi non ci sono controindicazioni

Aug

 


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Acqua liscia, gasata o di rubinetto?

Tutti usiamo l'acqua che esce dal rubinetto di casa per lavarci, lavare o cucinare, ma pochi siamo rimasti in Italia ad usarla come acqua da bere. Ormai ci hanno convinti che l'acqua del rubinetto è piena d'insidie e che conviene bere soltanto l'acqua commercializzata. Il Calcio (Ca) è una delle due sostanze più demonizzate. Oltre a incrostare la lavatrice e le pentole, ci procura i calcoli e altre sventure simili. Per evitare questi pericoli c'è chi ci consiglia (i venditori di depuratori casalinghi) di mettere la museruola ai rubinetti. C'è invece chi ci propina un'acqua minerale priva di calcio. Se il calcio fosse tanto dannoso, dovremmo decalcificare anche il latte e i latticini, ma siccome ciò è impossibile, allora dovremmo rinunciare a questi alimenti. Sfido chiunque a provare che un litro di latte contenga meno calcio di un litro d'acqua, ma chi ti consiglia "per il tuo bene" l'acqua minerale povera di calcio, non ti sconsiglia il latte e i latticini (non sono arrivati a tanto!). Ma pensate come si starebbe senza il minerale che costituisce i denti e le ossa, che regola la trasmissione dei segnali nervosi, che permette la contrazione muscolare, la regolarità del battito cardiaco e interviene nella coagulazione del sangue. Come si starebbe senza calcio! L'altro minerale demonizzato è il Sodio (Na) che fa ingrassare, fa aumentare la pressione e blocca i reni. E' ormai famosa quella pubblicità dove la particella di sodio si aggira desolata alla ricerca di suoi simili, dentro una bottiglia d'acqua minerale. Il telespettatore si convince che il sodio è una sostanza da fuggire, aiutato in queste paure dal dietologo che lo mette in guardia dall'assunzione di sale, perché farebbe ingrassare. Nessuno ti mette al corrente della necessità del sodio nel nostro organismo. E' un catalizzatore chimico, ha la funzione di regolare l'equilibrio acido-basico, la trasmissione dell'impulso muscolare e altro. Quando sudiamo, insieme all'acqua, espelliamo dai pori anche sodio e potassio. Se anziché reintegrarli, facciamo per di più una dieta povera di questi sali, rischiamo un collasso per eccessivo calo di pressione arteriosa. Sulle navi che battono le rotte tropicali vengono distribuite ai marittimi pastiglie di sale (cloruro di sodio e potassio) da ingerire ad ogni bevuta, proprio per prevenire complicazioni di questo genere. Naturalmente per il calcio e per il sale valgono le regole universali della giusta quantità, altrimenti intervengono quei pericoli tanto strombazzati dalle pubblicità pelose. Il troppo stroppia, si sa, ma un conto è evitare un'alimentazione ipercalorica o ipersodica, altra cosa è togliere il sodio dalla propria tavola, come non sarebbe intelligente eliminare il calcio dalla propria dieta. Ma c'è di più. L'acqua che sgorga dal rubinetto di casa arriva generalmente da un acquedotto sottoposto per legge a controlli chimici e batteriologici. Può essere più o meno leggera, ma è sempre preferibile a un'acqua conservata in bottiglie (e peggio ancora quelle di plastica). Quarant'anni fa a chi aveva un'assicurazione RCA del Lloyd Adriatico veniva spedita una pubblicazione mensile dal titolo "Quattrosoldi". In uno di quei numeri c'era un ampio servizio sulle acque minerali, dove non si negavano le proprietà terapeutiche delle acque esaminate. Purtroppo gran parte delle proprietà sono volatili e non resistono che pochi giorni o poche ore dopo il prelievo dalla fonte. Dopo qualche settimana, specialmente se le bottiglie restano esposte al sole, l'acqua fermenta e si formano al suo interno dei microrganismi. Una foto li riproduceva con assoluta eloquenza. La fermentazione può essere ritardata immettendo nell'acqua anidride carbonica.  Pertanto si potrebbe stare un po' più sicuri con le acque frizzanti. Ma qui intervengono i dietologi, che lanciano un allarme sulle bevande gasate. Infatti evitando le bevande gasate, chi fa una dieta s'illude di dimagrire, invece si sta soltanto sgonfiando, ma tanto basta per avvalorare una dieta (e giustificarne il costo) che promette dimagrimenti in poco tempo. L'acqua frizzante ormai è entrata a far parte dei pregiudizi degli italiani. Pertanto la stragrande maggioranza  preferisce le acque minerali naturali lisce. Se questa è la scelta, perché allora non tornare al vecchio bistrattato rubinetto dell'acqua potabile? Potenza dei mass-media!

Aug


 

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Denti  sani

L’acidità favorisce la carie, ma si può neutralizzare. I pomodori, le insalate condite con l’aceto e la frutta in genere lasciano in bocca un certo grado di acidità, nociva per i denti. Ma non per questo bisogna togliere dalla nostra tavola frutta e verdura, tanto necessarie al nostro organismo. Si può invece neutralizzare l’acidità con l’alcalinità del bicarbonato. Troppo semplice? I rimedi migliori sono spesso i più semplici e i meno costosi. Io normalmente lavo i denti alla sera con dentifricio e spazzolino. Al mattino mi limito a sciacquare la bocca con del bicarbonato sciolto in una tazzina d'acqua e infine con acqua pura. Ritengo inutile infatti sfregare ancora i denti con lo spazzolino quando non c'è altro da rimuovere che l'acidità prodottasi nelle ore notturne.

Aug

 

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L'importanza di dormire bene

Possiamo dormire poche ore e svegliarci riposati, oppure fare un lungo sonno e risvegliarci stanchi. Come mai?
Dormire non sempre vuol dire riposare e i motivi possono essere vari, dalle condizioni fisiche all'ambiente, dalla posizione all'orario ecc. Una sola condizione è necessaria: il completo rilassamento del corpo e della mente, che non deve seguire, ma anticipare il sonno. Semplice? Non troppo, per noi che andiamo al letto con la televisione accesa, con la mente occupata a fare i conti di quanto abbiamo speso nella giornata e delle bollette da pagare. Se poi siamo presi da sconforto o rancore per cose che capitano in famiglia o nella società, sembra proprio che non siamo destinati a riposare come si deve.
Eppure riposare si può e si deve. Basta non usare sonniferi, droghe o altre porcherie che servono solo ad arricchire chi le fabbrica.

Quando decidi di prender sonno spegni luci, radio, televisore e coricati supino, con le spalle e la testa appoggiate su un unico piano, gambe leggermente divaricate, braccia lungo i fianchi, gomiti allargati di qualche grado e mani con le palme rivolte verso il basso. Poi segui queste fasi:
1^ fase: Annulla ogni collegamento mentale con i quattro arti, come se non possedessi né gambe né braccia e il corpo galleggiasse nell'aria.
2^ fase: Distendi tutti i muscoli facciali e il cuoio capelluto.
3^ fase: Lascia che il respiro entri e fuoriesca liberamente dalle narici e dalla bocca semiaperta, senza cercare di controllarlo.
4^ fase: Con gli occhi chiusi, non immaginare niente. Una leggerissima sensazione di piacere ti avvertirà che i muscoli oculari sono completamente rilassati.
5^ fase: (Questa è la più difficile, ma la più importante). Annulla ogni pensiero. Non appena ti accorgi di essere mentalmente attivo, rituffati nel vuoto mentale.
A volte occorre più di un tuffo del genere, perché come spiritelli maligni i pensieri cercano di affiorare da ogni parte. Se il sonno ti cattura mentre stai pensando, non riposerai come si deve. Non appena avrai la mente sgombra da ogni distrazione, sarai tu a catturare il sonno vero ristoratore, dal quale ti risveglierai fresco e riposato. Provare per credere! E' un metodo orientale al quale ricorro quando mi ricordo e quando ho poco tempo a disposizione per recuperare le energie spese. A volte mi basta un'ora su ventiquattro, dove invece non ne sarebbero sufficienti otto di sonno.

Aug

 

 


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Nosce te ipsum e sconfiggi il vizio

Fumavo fino a tre pacchetti di sigarette al giorno e poi ho smesso. Come?
Comprai quasi per caso un libro intitolato "Come smettere di fumare in 14 giorni", edizioni Rizzoli. Era un corso strutturato in 14 lezioni, da seguire una al giorno. Smisi di fumare all'11° giorno, con tre giorni di anticipo. Prestai il libro a un amico e non ho più rivisto né l'amico né il libro. E' proprio vero che i libri non si prestano, meglio regalarli, si fa più bella figura e magari si rafforza un'amicizia, anziché perderla insieme al libro. Ma veniamo al dunque: Come sono riuscito a smettere di fumare?. Ho semplicemente afferrato il vero senso di quelle lezioni, che si può riassumere nell'antico detto "Nosce te ipsum" (conosci te stesso). Ogni lezione era focalizzata su un particolare momento della giornata da analizzare e annotare in tutti i particolari. Praticamente si trattava di scoprire i motivi (non ce n'è uno solo e sono diversi da individuo a individuo) che inducono una persona a diventare schiavo del fumo e di tutti i movimenti che lo accompagnano. Una volta che si mettono a nudo i motivi, si è già quasi smesso di fumare.
Se sei interessato all'argomento, non devi far altro che seguire questi consigli:
Comportati come il solito. Fuma come hai sempre fumato, ma facendo mente locale. Ogni volta che tiri fuori una sigaretta dal pacchetto soffermati qualche secondo a riflettere: sei nervoso? Ti senti a disagio? Ti senti osservato? Hai bevuto un caffé? Hai mangiato? Hai fatto all'amore? Sei particolarmente felice? Stai discutendo? Ecc.........e per ogni motivazione che riesci a individuare chiediti:<<Ma perché la sigaretta? Che c'entra il fumo?>> Perché dopo il caffé, dopo i pasti, nei dibattiti, nelle arrabbiature, nei momenti di relax ecc. ci vuole proprio una sigaretta? E continua a fumare, con assoluta consapevolezza, senza lasciarti distrarre dai gesti rituali dell'abitudine, ma dominandoli per capire. Fino a quando ti sentirai un cretino a fare quei gesti e ti si aprirà di fronte un mondo nuovo che si può vivere senza la schiavitù del fumo.

 

Lo stesso metodo della consapevolezza si può applicare per DIMAGRIRE senza particolari diete. A tavola chiediamoci se mangiamo perché abbiamo veramente fame o soltanto perché è l'ora dei pasti e si sa che a quell'ora si deve mangiare. Ci stiamo abbuffando perché abbiamo un appetito esagerato, patologico, o perché non vogliamo perderci niente di quanto ci viene propinato a tavola? Diamo più retta allo stomaco o alla gola? Cerchiamo fra i cibi in tavola qualcosa che ci riattivi l'appetito dopo un normale pasto, che altrimenti finirebbe lì? Mangiamo un pezzo di grana in più per finire il bicchiere di vino? Beviamo un bicchiere in più per finire quel pezzo di grana che è rimasto nel piatto? Cerchiamo il dolce perché ne abbiamo bisogno o perché stiamo cedendo alla gola? ......eccetera. Ci voglio provare. Chissà se dopo avere smesso di fumare, non riesca anche a smettere di mangiare.....senza fare la fine dell'asino di Buridano, però! 

Aug


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Amatriciana

images/Pastasciutta.jpg

Penne all’amatriciana per due persone:
4 etti ( più o meno, a seconda dell'appetito) di pasta, un etto di guanciale (quello di Norcia è il migliore), mezza cipolla, quattro pomodori ramati, olio, sale e un peperoncino maremmano o calabrese. Tagliare a cubetti metà del guanciale, metterlo a soffriggere, possibilmente in un tegamino di coccio. Appena giunge alle narici un odore di guanciale leggermente abbrustolito, versare la cipolla tritata. Subito dopo tagliare a strisce sottili il resto del guanciale e lasciarlo rosolare insieme alla cipolla.

Quindi aggiungere i pomodori, lavati e tagliati, con tutta la buccia (sbaglia chi la toglie) e infine il peperoncino. Quando le bucce dei pomodori si accartocciano su se stesse, staccandosi completamente dalla polpa e il sugo si fa più rosso  toglierlo dal fuoco. Attenzione alla pasta che deve essere cotta al dente. Alla fine scolare e condire (meglio se la pasta viene condita e fatta saltare per qualche secondo in pentola). Una spruzzatina di formaggio è opzionale, ma è d'obbligo che sia pecorino romano. Ricordatevi: "parmeggiano e grana non si sposano con l'amatriciana
Aug

  

 

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images/tazzina.pngCaffè al peperoncino
   

La caffeina contenuta nel caffè e la capsaicina contenuta nel peperoncino, quando non sono sconsigliate dal medico per ragioni cliniche individuali, sono due sostanze che aiutano la circolazione del sangue e il rendimento intellettuale. Io le assumo entrambe in una tazzina di caffè. Nella caffettiera moka, riempita d'acqua al di sotto della valvola di sicurezza, metto del caffé macinato per metà del filtro. Ci spruzzo sopra una piccola dose di peperoncino in polvere e completo il riempimento con il caffé. Qualunque sia la marca del caffé, il peperoncino ne accentua il sapore, provoca un benefico senso di calore e lascia nel palato un gradevole ricordo. Provare per credere!

N.B.
Io compro i peperoncini secchi e me li trito in casa con un macinino da caffé (che tengo alla larga dai nipotini), perché non mi fido del peperoncino in polvere che si trova in vendita. Una volta alcuni contadini lo allungavano con polvere di pomodori secchi (niente di nocivo), ma oggi si usa colorare tutto con polveri che nessuno ti dice quanto siano cancerogene. Comunque il peperoncino taroccato si riconosce dal colore. Diffidare di quello troppo rosso. I semi del peperoncino sono gialli e una volta tritato assume un colore arancione (rosso della buccia + giallo dei semi) tendente al rosso.
Consiglio: Ognuno di noi ha una soglia di sopportazione al piccante. Per conoscere la propria soglia, cominciare a fare uso del peperoncino in piccolissime dosi, aumentandole successivamente.
Aug

 

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Sblocca lo zip

La cerniera lampo è una bella invenzione, ma quando s'inceppa ci fa rimpiangere i bottoni. Eppure esiste un semplice rimedio. Basta strofinare della cera (quella delle candele va benissimo) sui dentelli della cerniera, tirare lo zip due tre volte su e giù.  La cerniera scorrerà dolcemente, senza strappi. Questo trattamento vale come prevenzione quando l'indumento con chiusure a cerniera è stato appena acquistato, ma può essere ripetuto tutte le volte che l'indumento stesso viene riposto nell'armadio per un cambio di stagione.

Aug

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Aug

 

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