MARTA

MARTA

 

Situata sulla sponda meridionale del Lago di Bolsena, Marta è una piccola cittadina di 3500 abitanti circa. Si dice sia stata fondata dai Fenici, 4000 anni fa, con il nome di Maratah. Il re etrusco Lars Porsenna la denominò Larthe Oppidum e a Porsenna fu dedicata quella che ancora oggi si chiama via Laertina. Ma tutto   fa pensare che quando vi giunse Porsenna a Marta esistesse già qualcosa di più di un borgo abitato. Il lago una volta era chiamato lago di Bolsena e di Marta, come si può leggere nelle vecchie carte. Da sempre i Martani e i Bolsenesi, abilissimi pescatori, si sono contesi quelle acque, come gli antichi cacciatori il terreno di caccia, fino a tracciarvi una linea ideale, vero e proprio confine, che delimitava la zona bolsenese a nord dalla zona martana a sud.

 

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 I martani sono conosciuti nell'Alto Lazio e nella Maremma tosco-laziale anche come scaltri pescivendoli. Il commercio del pesce, di lago e di mare, nella seconda metà del secolo scorso, ha conosciuto a Marta un enorme sviluppo. Dalle prime cooperative di pescatori è giunto fino ad assumere una dimensione industriale. Oggi il pesce viaggia nei Tir, che scaricano a Milano, in Svizzera e arrivano fino in Norvegia, per tornare carichi con il pescato dei mari del nord da immettere nel mercato ittico italiano.

 

 

L'isola Martana è entrata nei libri di storia per aver ospitato come prigioniera la regina dei Goti Amalasunta, figlia di Teodorico il Grande e reggente al trono per conto del figlio Atalarico, ancora troppo giovane (10 anni) per governare. Alla prematura morte di Atalarico (534)Amalasunta, già vedova di Eutarico, scelse come compagno il cugino Teodato, che, per usurparne il trono, la relegò in quest'isola, dove fu fatta annegare mentre faceva il bagno.  Quell'assassinio diede a Giustiniano, imperatore di Bisanzio, amico devoto di Amalasunta,  l'occasione per intervenire in Italia e fu così che ebbe inizio la lunga guerra gotico-bizantina.

 

Le Passate

"Le Passate" appartengono alla più profonda tradizione del popolo martano. E' una manifestazione di antichissime origini, che ricorda i riti propiziatorii alla dea Cerere, alla quale venivano offerti, in composizioni allegoriche,  i prodotti della terra. Con l'avvento del Cristianesimo la festa è dedicata alla Madonna, pur mantenendo il suo originale carattere pagano.  A comandare l'organizzazione e lo svolgimento della festa è il Popolo stesso, che elegge i "Signori", in rappresentanza delle quattro Corporazioni denominate "dei Villani" (i contadini), "dei Bifolchi" (i boari), "dei Casenghi" (gli odierni butteri) e "dei Pescatori".  Le Passate si svolgono improrogabilmente ogni 14 maggio (e nessuna autorità civile o religiosa ha il potere di modificarne modalità e data, anche se le cronache sono zeppe di litigi fra i "Signori" della Festa e le Autorità ecclesiastiche). I rappresentanti del Clero partecipano come ospiti, in coda al lungo corteo che alle 9 del mattino si snoda, partendo dalla riva del lago, per raggiungere il Santuario della Madonna del Monte.

L'appellativo (errato) di "Barabbata", con  l quale sono meglio conosciute "Le Passate" ha origine da un'altro rito medioevale, che si svolgeva la notte tra il Giovedì e il Venerdì della settimana di Pasqua. Ogni Giovedì Santo, dopo il tramonto, veniva rilasciato un detenuto dal Carcere di Montefiascone (ma anche la torre ottagonale del Castello di Marta nel Medioevo fungeva da prigione ), al quale veniva concesso un margine di tempo per nascondersi. Dieci uomini incappucciati, armati di bastone si diramavano per campagne e boschi alla sua ricerca. Quel detenuto rappresentava il Barabba. Se riusciva a sfuggire alla cattura entro l'alba, guadagnava la libertà, altrimenti finiva sotto le randellate degli inseguitori. Ma si racconta che la solidarietà dei Martani, pronti a offrirgli un nascondiglio, permetteva allo sventurato Barabba di salvare la pelle. Le popolazioni confinanti accomunavano le due manifestazioni, ambedue alquanto originali, anche se estremamente diverse (piena di fede quella di origini pagane, feroce quella cristiana), così che è prevalsa nel tempo la denominazione di Barabbata anche per le "Passate".

 

  

14 maggio- Le "Passate"                             Barca tipica del lago di Bolsena

 

 

Il borgo medioevale:

Marta - la Gavettona
Gavettona, vicolo S.Antonio

Marta - via Amalasunta
Via Amalasunta

Foto Augusto Guidoni 2005

Augusto Guidoni
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Ultimo aggiornamento: 08-04-2017.

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